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[.: Inter  2  Milan 1 :.]                         28a giornata    Domenica 11 Marzo 2007    15,00

                      INTER  2 -  MILAN  1 

Il derby dell'incubo si trasforma nell'ennesima domenica felice nei confini nazionali. L'Inter realizza la doppietta, due su due nei confronti stagionali contro il Milan, Valencia e, soprattutto, Ronaldo sono nuvole nere che scompaiono dal cielo sempre più (ner)azzurro dello scudetto. Sì, perchè alla fine del primo tempo, questa sembrava una stracittadina da dimenticare, da ingoiare di traverso alla faccia di un tricolore che comunque non sarebbe stato messo in discussione: 1-0 per i rossoneri con gol dell'unico che non doveva proprio segnare, il Fenomeno, il "traditore", l'uomo accolto a insulti e striscioni più o meno pubblicabili fin dal riscaldamento prepartita. Ronie, per 40 minuti, era stato poco più che uno spettatore non pagante: poi è bastata una palla bassa, un filo di pressione in meno da parte di Materazzi e soci e lui ha sfoderato un sinistro incrociato che ha atterrito Julio Cesar e lasciato col fischietto in bocca tanti fan nerazzurri sugli spalti. Un lampo, un episodio, come succede in tutte le partite e specialmente nei derby. Perchè pur non facendo nulla di straordinario, era stata l'Inter a fare la partita, a produrre più gioco, a mostrarsi in generale più squadra dei rossoneri, in difficoltà specialmente sulle fasce, presidiate in maniera svagata e timida da Oddo e Janlulovski. E' bastato che Figo e Ibrahimovic cominciassero a svariare sui lati per mettere in croce la difesa rossonera: sullo svedese, al 30', un probabilissimo fallo da rigore di Bonera (invece arriva un giallo per simulazione). I palloni buoni per il vantaggio sono tutti per Crespo, che però dimostra ancora una volta di non essere in buone condizioni. Cruz, silurato a sorpresa della vigilia, è in panchina e sta zitto. Aspetta e spera che Mancini emendi al suo nuovo errore di scelta e il tecnico interista, subito dopo il 2-0 fallito da Gattuso su altra giocata pregevole del "Fenomeno", lo accontenta al 53'. Quindici secondi circa, il tempo dell'ennesima fuga di Ibrahimovic dal lato destro, di un intervento indeciso di Dida e il giardiniere del gol è lì, pronto a spingere la palla in rete, così come pochi minuti dopo è lì a tentare una giravolta di tacco a pochi metri dalla linea bianca ed è lì al 75', abile a raccogliere i frutti dell'ennesima sciocchezza difensiva di Jankulovski e a servire Ibrahimovic, smarcato in mezzo al fiato grosso di Maldini, di Bonera, del neo-entrato Cafu (la sua presenza dice tutto sull'impatto-derby di Oddo). Piatto destro, angolino, buon pomeriggio Inter, buonanotte Milan. Il serrate alla ricerca del pareggio è debole, leggero, non servono nè l'innesto di Gilardino al fianco di Ronaldo (già effettuato prima del gol di Ibra: a uscire Seedorf, altro grande assente) e quello di Gourcuff, faccia troppo sbarbata per uscire da solo dalle canne della situazione. Alla fine, il fiele è tutto del Milan: due derby su due persi per la prima volta dalla stagione 1981/82, sei punti dal quarto posto e tanti problemi nascosti per un mucchietto di minuti dietro la magia di Ronaldo, certamente non invitato alla grande festa interista.

 

                                                                                   Mario Esposito 

 

 

                                  FORZA INTER!

…E vai! Il Milan del Cavalier Berlusconi, dell’ingrato Ronaldo è stato nettamente battuto!!

Già il pareggio ci andava stretto, figuriamoci lo 0 a 1…

L’Inter ha nettamente battuto i rossoneri (che non considero cugini!) al di là e al di sopra del 2 a 1 finale, per gioco espresso, per occasioni di gioco, per reti sfiorate e per gol segnati.

 L’Inter ha nettamente battuto la squadra di Berlusconi-Galliani-Ronaldo!
 …E tanto basta. Alla faccia di chi parlava di Inter “in crisi” dopo Valencia, della “rimonta” del Milan, del ritorno di Ronaldo in Italia, eccetera, eccetera…

In questo momento di grande e profonda “gioia Interista”, dal chiaro sapore anti-milanista, penso a due illustri Amici che non sono più fra noi, profondamente contro il rossonero: sto parlando dell’Avvocato Giuseppe Prisco e di Benito “Veleno” Lorenzi.

Chissà come avrebbero commentato ‘sto risultato finale!

Chissà cosa avrebbero detto ai vari Diego Abbatantuono, Silvio Berlusconi, Emilio Fede!!

Chissà come hanno esultato dal luogo dove ora si “trovano”!!!

In un unico abbraccio, penso ad Angelo Moratti, Giacinto Facchetti, Ivanoe Fraizzoli, Gino Bramieri; penso a Marcello Parisi, Raffaele Cristiano, Nunzio Cortile, Michele Palladino, Niki Paterno,Massimo Cerullo, Antonio Lepre, Pasquale Iorio, Amici Interisti Campani che hanno già lasciato questo mondo.

La nostra gioia di Interisti della Campania va “estesa” anche a Loro!

 Ricordiamolo sempre, ora nella gioia, domani (ma molto… domani) nel dispiacere: perché Noi siamo una grande Famiglia unita!
                                                      FORZA INTER!!

                                                                      EMILIO VITTOZZI                    


         MAESTOSI  

L’inter regala un pomeriggio indimenticabile a tutto il popolo nerazzurro, rifilando al milan due sberle d’autore rispettivamente di Cruz e  Ibra nuovo ed indiscusso fuoriclasse dell’ undici nerazzurro, che nonostante un fastidioso mal di schiena, lascia annegare nel vuoto dell’indifferenza il fantasma di Ronaldo .

I nerazzurri sin dalle prime battute impongono la loro maggiore qualità, sfiorando più volte il meritato vantaggio con Hernan Crespo, apparso insolitamente impreciso in zona goal.

Tuttavia,  a pochi minuti dall’intervallo il milan trova il goal del vantaggio  proprio con una conclusione del temuto “traditore”.

Nella seconda frazione di gioco Mancini carica a dovere l’undici nerazzurro, che con   i l’inserimento di Cruz al posto di un evanescente Crespo  e lo spostamento di Burdisso a centrocampo piazza un micidiale uno due sfiorando più volte la terza segnatura.

I complimenti di Berlusconi a fine gara sono una chiara testimonianza della grande prova dei nerazzurri, che dopo l’inatteso  l’inciampo di Valencia si sono prontamente riscattati.

Caro Ronaldo adesso non resta che inchinarti allo strapotere nerazzurro, ti raccommando non lasciarti prendere dal rimpianto perché nell’armata nerazzurra che sta scrivendo indimenticabili pagine di storia calcistica, proiettandosi verso un radioso futuro per te proprio non c’è posto. Comunque resti un grande giocatore ma un “piccolo” uomo.   

                                                                              Piero Esposito   

 

                           Contro tutto e contro tutti

Nel momento più fulgido della stagione interista quando già molti di noi incominciavano ad assaporare il gusto di una doppia vittoria, una nel campionato italiano (ormai quasi scontata) ed una in Champions League, la mazzata di Valencia ci aveva fatto rivivere antichi spauracchi: Mancini in discussione per non aver saputo preparare la partita in terra iberica, i giocatori accusati di aver dato uno spettacolo indegno durante e, soprattutto, dopo il match europeo, l'imperatore Adriano sotto processo per scarsa professionalità ed assente nel momento clou della stagione. E si aggiunga a tutto ciò la lista di infortunati, di reduci da infortuni e di squalificati (Cambiasso e Viera su tutti).

Non era certo l'ideale arrivare al derby in queste condizioni, sapendo che nella squadra d'oltre Navigli, avrebbe giocato un grande Campione che da noi ha lasciato il segno, che non ci ha regalato uno scudetto solo per chissà quali brogli, che ritornava dopo il tradimento con la voglia di dimostrare che è ancora lui il numero 1 del calcio mondiale.

C'erano tutti gli ingredienti per un salto nel passato, per un pomeriggio di passione ed una settimana di sfottò immensi da parte di tutte le tifoserie avverse (milanisti e juventini di B su tutti). Tutte iene già pronte ad azzannare il leone ferito al pari di un toro nella corrida spagnola. Tutti con la segreta speranza di poter attaccare l'Inter che, priva di qualsiasi alibi (leggasi Calciopoli), non poteva giustificare l'ennesima annata disastrosa. Tutti pronti a cogliere l'occasione per dichiarare che Calciopoli era stata tutta una farsa e che i mancati successi della squadra più pazza della storia del calcio erano solo frutto di inettitudine societaria.

Quando al 40° Ronaldo ha segnato abbiamo visto materializzarsi i fantasmi di cui sopra. Abbiamo temuto la catastrofe, l'inizio del tracollo che ci avrebbe portato forse a pregiudicare tutta la stagione. Grosso e Dacourt infortunati, Ibrahimovic col mal di schiena che trotterellava a centrocampo, Crespo che sbagliava fior di gol erano i segni chiari di un destino oscuro.

Ma quest'anno è diverso. L'Inter sta dimostrando di non avere rivali e di saper reagire con grande senso delle proprie capacità, del proprio potenziale ad ogni avversità. Si pensi al rigore negato ad Ibra: in passato per una tale ingiustizia avremmo visto i giocatori reagire scompostamente e nervosamente, avremmo visto l'allenatore invadere il campo e farsi espellere. Nulla di tutto ciò è accaduto e la squadra serenamente ha cominciato a macinare gioco guidata da un Figo in forma strepitosa (peccato non averlo schierato a Valencia) e trascinata dalla coppia gol Ibra - Cruz (grandissimo professionista sempre pronto all'appello!).

Quest'anno non ce ne è per nessuno. A dispetto di quanti ancora non riesconoa vedere in questa squadra il concretizzarsi di un grande progetto, di una gestione societaria più equilibrata e mirata che tutto il popolo interista spera si possa prolungare in un ciclo eterno.

Quest'anno solo l'Inter può sconfiggere se stessa. Record dopo record. Gli altri possono solo stare a guardare ammirandola nel suo splendore. Contro tutto e contro tutti.......anche contro se stessa. Questa è l'Inter: prendere o lasciare.

                                                                Giuseppe Izzo

     

 

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