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L'Inter dimostra sul campo di meritare il primato in classifica, infliggendo al Milan un pesante KO, piu' importante dopo le recenti decisioni dell'arbitrato del C.O.N.I.

La squadra di Mancini si presenta al derby piena di determinazione e voglia di vincere, regalando ai propri tifosi settanta minuti di autentico calcio spettacolo, con l'inventiva e la caparbieta' di Stankovic autentico mattatore dell'incontro che oltre a realizzare una spettacolare rete era sempre pronto a dettare i tempi della manovra Nerazzurra.

L'Inter chiudeva il primo tempo in vantaggio di due reti a zero, nella ripresa i Nerazzurri controllavano bene gli avversari fino ad arrivare al meritatissimo 4-1, grazie a Ibra e ad un colpo di testa di Matrix, la cui gioia viene punita da un cartellino giallo che gli costa l'espulsione per doppia ammonizione che contribuisce non poco a riportare il Milan in partita, fino ad arrivare sul tre a quattro.

Tuttavia la sofferenza finale, dovuta soprattutto ad un regolamento, strano e quantomai assurdo, non deve scalfire minimamente i meriti dell'Inter, pero' Mancini, farebbe bene a gestire meglio i cambi e l'emotivita' dei suoi uomini per frenare sul nascere qualsiasi tipo di polemica, evitando di destabilizzare l'unione e la coesione della squadra, che forse come non mai puo' tante soddisfazioni.

Ora tutti insieme, senza perdersi in inutili critiche, stringiamoci intorno ai nostri beniamini e con il nostro calore e la nostra passione, incitiamoli alla conquista di Mosca, perche' la stella Nerazzurra possa essere sempre piu' luminosa nel firmamento calcistico Nazionale ed Internazionale.

Con quattro sonori schiaffi in faccia, che bruceranno chissà fino a quando sui volti afflitti e tormentati dei milanisti, le reti di Crespo, Stankovic nel primo tempo e nella ripresa quelle di Ibrahimovic e Materazzi stordiscono il Milan e lanciano la nostra Inter sola in testa alla classifica. Il 4-3 finale, con i gol anche rossoneri di Seedorf, Gilardino e Kakà, Il risultato è il segnale forte che il campionato ancora stava attendendo. Il vantaggio per 3 a 0 ad inizio ripresa, ha portato la squadra di Mancini a concedere a Seedorf il gol per poter riaprire la gara, richiusa subito dopo da Materazzi. Ma in dieci contro undici per l'espulsione di un difensore di quelle qualità, ha permesso al Milan di trovare la forza e l'orgoglio per arrivare addirittura fino ad un passo dal pareggio, quando nel quarto minuto di recupero Nesta e Oliveira si sono ostacolati tra loro sprecando l'incredibile occasione del 4-4. L'Inter, sfruttando la velocità di Zanetti e i muscoli di Vieira e Dacourt prende in mano la gara e pensa di averla chiusa dopo il 22°. Prima ci pensa Crespo, che è marcato inspiegabilmente da Inzaghi, a sfruttare un calcio di punizione di Stankovic superando Dida con una grande elevazione di testa. Poi tocca al centrocampista Serbo che, da venti metri lascia partire un destro perfetto all'incrocio dei pali. Il Milan, completamente in bambola e privo di qualsiasi idea, prova ad affidarsi al talento di Kakà, l'unico apparentemente in grado di fare qualcosa per la gara dei rossoneri. Ancelotti negli spogliatoi prova a fare qualcosa e rivoluziona la squadra: fuori Jankulovski, Ambrosini e Inzaghi, dentro Maldini, Oliveira e Gilardino, questa mossa ci sembra tanto coraggiosa quanto azzardata, perchè probabilmente facilita il contropiede nerazzurro tre contro due finalizzato poi da Ibrahimovic. Umiliato e allo sbando, il Milan trova l'orgoglio per poter riaprire la gara con il 3-1 firmato da Seedorf ma l'illusione dura pochi minuti. Mancini si copre inserendo Burdisso e Figo per Grosso e Dacourt e al 23°, proprio dai piedi del centrocampista Portoghese, parte la palla che Materazzi di testa conficca in rete alle spalle di Dida. poi lo stesso si prende il lusso di alzare la maglietta e di ottenere stupidamente il suo secondo cartellino giallo e quindi l'espulsione. In vantaggio di tre gol e in inferiorità numerica, l'Inter è indulgente e concede addirittura a Gilardino la gioia di ritrovare il gol dopo sei mesi di astinenza. Poi La squadra di Mancini inizia ad avere paura e si difende mentre il Milan si getta in avanti con tutta la forza e la disperazione trovando, grazie ad un'uscita sbagliata di Julio Cesar, il 4-3 di Kakà. In ultimo con i palpitanti cinque minuti di recupero, l'occasione finale sprecata da Oliveira e Nesta, poteva essere per il Milan come resuscitare dall'inferno, per l'Inter invece un suicidio perfetto.