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29a giornata 19/03/2008 ore 20,30

          Genoa 1   Inter 1

Ce n`e` abbastanza per cominciare a temere che gli spettri possano materializzarsi, perché la condizione fisica è calante, la tensione è palpabile e, con i chiari di luna di qualche punto fermo della squadra, le cose sembrano girare con tutt`altro ritmo rispetto al recente passato. Mancini guarda il campo con un`aria preoccupata, anche perchè la fortuna di cui la Beneamata era stata ripetutamente accusata pare averle voltato le spalle. Stavolta, il pareggio del Genoa arriva a pochi minuti dalla fine, dopo che la squadra avevano resistito per tutta la ripresa, giocando in dieci, ed in balia dei padroni di casa.

Il Genoa parte bene, senza timori con una spinta che promette scintille. Figueroa mette i brividi alla difesa nerazzurra, ma non riesce ad essere incisivo e Julio Cesar non corre alcun pericolo. All’Inter basta un lampo di Ibrahimovic per sbloccare la partita e impostarne una diversa, con spazi piu` aperti e minore densita` nella zona nevralgica del campo. Lo svedese resiste a una carica dell’avversario diretto e scappa sulla sinistra; alza la testa e fa partire un traversone basso che taglia tutta l’area e raggiunge Suazo sul secondo palo: per l’honduregno e` un gol facile, ma molto importante. E’ l’11° e i rossoblu` accusano il colpo, anche perche` incassare una rete in contropiede dai campioni d’Italia ha il sapore di un suicidio imperdonabile. Confusione, poco movimento sulle fasce, copertura degli spazi non sempre ottimale; ma la squadra di Gasperini cerca di rimanere in partita con l’orgoglio e anche la volonta` di non sfigurare davanti al proprio pubblico.
Dopo una ventina di minuti di inoffensiva, i liguri provano a spingere piu` con convinzione, ma non riescono a finalizzare verso la porta di Julio Cesar. Una serie di calci d’angolo, qualche discreta giocata in fase di rifinitura, ma l’Inter non si scompone più di tanto e difende senza problemi il prezioso vantaggio trovato in avvio. L’unico pericolo vero arriva al 39°, quando la manovra del Genoa si sviluppa sulla destra e mette Konko in condizione di calciare a rete, non un granche`. Al 40°, arriva l’espulsione di Pele`, reo di aver fermato con le cattive Juric; gia` ammonito, il portoghese paga l’inesperienza e lascia l’Inter in inferiorita` numerica, per l’ennesima volta in questa tribolata stagione.

Nella ripresa assistiamo ad un assedio rossoblu`,  fatale dopo il doppio giallo a Pele`. Il Genoa riesce anche a segnare, ma l’arbitro annulla su giusta segnalazione dell’assistente, infatti l’ultimo genoano a toccare il pallone, era al di la` dell’ultimo difensore nerazzurro. La partita assume una fisionomia definita, con i padroni di casa alla ricerca del pareggio e i nerazzurri pronti a coòpire in contropiede. Borriello fa paura, ma non riesce a trovare lo spunto giusto;  Gasperini e` costretto a rinunciare a Criscito, il suo guaio alla caviglia potrebbe essere abbastanza grave. Gli attaccanti del Grifone non tirano, e quando lo fanno sembra che manchino della necessaria convinzione. Figueroa cincischia e i centrocampisti a rimorchio non riescono mai ad essere incisivi, ma a cinque minuti dal termine la magia del capocannoniere si materializza: Juric calcia verso la porta, Julio Cesar commette l’unico errore della serata e Borriello pareggia con una rete in acrobazia. Finisce cosi`, con una frenata che in pochi si attendevano, ma che arriva dopo una gara sofferta che poteva anche riservare una delusione maggiore alla banda Mancini.

                                                       Nello Russo                          


 

 

 
 
 
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