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12a giornata Sabato 15/11/2008 ore 20,30

                                    Palermo 0  Inter 2

Il Palermo, che sul viso mostra ancora il segno della sberla presa dal granata Saumel nel rocambolesco finale torinese di sabato scorso, ospita l'Inter, che smania dalla voglia di dare una pedata nel sedere alla Juve per buttarla giu` dalla vetta e rimanerci sola soletta. Ballardini riabbraccia Carrozzieri al centro della difesa, mentre a centrocampo si affida a Migliaccio che sostituisce lo squalificato Nocerino. Miccoli la spunta su Budan e raggiunge Cavani in attacco, con Simplicio confermatissimo sulla trequarti. Mourinho schiera Cordoba in retroguardia e getta chili in mediana: dentro Vieira e Muntari, che vanno a dare man forte a Cambiasso e Zanetti. Per la prima volta fin dal fischio d'inizio c'e` Cruz in attacco con l'intoccabile Ibrahimovic. L`allenatore portoghese accantona quindi il tridente e non solo quello: Adriano (recidivo) e Quaresma (inconsistente) rimangono a casa. Ma della loro assenza sembra che nessuno se ne sia accorto.

Pronti via e l'Inter alza subito la cintura: Vieira e Muntari salgono comprimendo la difesa del Palermo, Maxwell tenta una progressione sulla trequarti ma viene steso e rischia pure di farsi male. Al 6' Maicon tenta due volte di metterla dentro direttamente da corner: prima non dorme Fontana, poi non combina danni Carozzieri, che interviene tempestivo su Ibrahimovic. Il piu` pericoloso dei rosanero e` Miccoli, che tenta dalla distanza almeno in un paio di occasioni. All'11` l'ex di Benfica, su calcio di punizione, pesca la pelata di Migliaccio che, molestato da un Cruz difensore per caso, mette sul fondo. Al 18' Balzeretti, su cross dalla sinistra, innesca la chioma fluente di Cavani che, libero come una nuvola in mezzo all'area, colpisce debolmente e Julio Cesar para. La capolista si gonfia il petto con Maicon: al 21' il terzino brasiliano se ne va sulla destra e da 25 metri fa partire un razzo, ma la conclusione non e` da fuochi d'artificio e la palla nemmeno solletica la traversa. I padroni di casa fanno eco con Carrozzieri: dalle distanze anni luce, il centrale ex Samp tenta il tiro della vita che muore pero` fra i cartelloni pubblicitari. E' vivo piu` che mai Ibrahimovic: intorno alla mezz'ora, lo svedese irrompe in area rosanero e spara su Fontana che ha nelle gambe il giubbotto antiproiettili e mette in angolo. Nel finale di tempo, Migliaccio prova ad imbucare dal limite ma la porta e` molto piu` al centro, mentre Ibrahimovic prova a suggerire dal fondo ma all`attaccante nerazzurro risponde il `Signor Nessuno`.

Ma i tempi cambiano. E il secondo cambia sul nascere. Dopo nemmeno trenta secondi, infatti, Ibracadabra fa una magia delle sue: da 25 metri, da fermo, lascia partire un missile Nasa che va a schiantarsi contro il palo interno e atterra nella rete, alle spalle di un Fontana ancora con la mente negli spogliatoi.  E' il vantaggio (improvviso) dell'Inter. Il raddoppio non  è  nelle intenzioni di Cruz, che al 53' vorrebbe controllare dal limite dell'area e invece tocca di punta spedendo il pallone comunque non lontano dallo specchio di porta. I nerazzurri si sono trasformati e ora attaccano senza break. Anzi no, un break se lo concedono. Al 62°. Giusto per permettere al Palermo di sistemare la barriera su un calcio di punzione concesso da Tagliavento per fallo ai danni di Ibra.  E` lo stesso svedese a batterlo ed  è  ancora magia: il suo (secondo) siluro squarcia il muro umano, trafigge Fontana e 2 a 0 Inter. I nerazzurri sono trasformati e camminano sul velluto. I siciliani reagiscono timidamente, come rassegnati di fronte a tanto Ibra. Al quale riesce tutto. Come all`80°, quando si libera e getta ancora veleno in area: sulla respinta, però, Mancini (subentrato a Cruz) fa l`anti-magia e mette incredibilmente sul fondo. Ancora Ibrahimovic, in pieno recupero, sfiora il tris con un destro dalla distanza che accarezza il sette. Finisce 2-0 per l`Inter. Che ora è sola soletta al comando con 27 punti, allungando a +3 la propria supremazia sulla Juve.

                                                                   Mario Esposito

 

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