Spettacolo
come da copione, scintille al massimo e un punto a testa. Inter e Roma
ancora una volta non deludono le attese al Meazza. In vantaggio molto
presto con Vucinic, i giallorossi sono stati raggiunti quando Mourinho
ha nutrito di punte l'attacco ed Eto'o ha trovato il suo 6° gol in
campionato. Cosi' i 14 punti di distanza in classifica sono passati
inosservati. Ora la capolista ne ha cinque di vantaggio sulla Juventus e
con serenita' si presenta alla sosta per la Nazionale, a Ranieri
servira' invece recuperare i tanti indisponibili e preparare la scalata
di una classifica ancora comunque preoccupante. Mourinho cambia meta'
formazione rispetto all'impresa di Kiev. Lascia in panchina Cambiasso,
Chivu e Sneijder, scegliendo Zanetti terzino sinistro, Stankovic e
Vieira come vertici alto e basso del rombo, con Muntari che parte a
destra e Thiago Motta a sinistra. Ma un approccio un po' troppo leggero
alla gara rischia di rovinare l'atmosfera suggestiva lasciata dai
festeggiamenti per il centenario dalla nascita di Angelo Moratti,
presidente della Grande Inter e padre di Massimo, attuale numero uno del
club. Dal canto suo, la Roma arriva al Meazza con tanti assenti (Taddei
e' squalificato e Totti, infortunato, tifa in tribuna), e un piano
preciso: attendere e ripartire. La tattica rende subito. Dopo appena 2
minuti Vucinic, lanciato a rete, ha un'occasione d'oro ma, faccia a
faccia con Julio Cesar, tentenna e si fa soffiare il pallone dal rientro
provvidenziale di Lucio. Al 13°, pero', il montenegrino non spreca la
seconda occasione, ben piu' difficile. Su lancio lungo di Motta, appena
dentro l'area riesce ad anticipare Lucio e a colpire di testa in
torsione con una parabola velenosa che beffa il portiere interista. Come
accade spesso, all'Inter serve una sberla per svegliarsi. E quando
Milito al 17° prova la girata, Julio Sergio non fa rimpiangere Doni fra
i pali. Costretto a lasciare a casa Juan e Burdisso, Ranieri vede la sua
difesa traballare troppo spesso. Andreolli, ex di turno, alterna
anticipi precisi a errori, mentre Mexes alla mezz'ora rimedia un pestone
e deve stringere i denti. Come se non bastasse, al 33° la Roma perde De
Rossi, messo ko da uno scontro involontario con Vieira e costretto ad
andare in ospedale con una sospetta frattura dello zigomo. Nonostante il
nuovo entrato Faty sia molto meno incisivo del capitano, i giallorossi
non sbandano e anzi vanno vicini al raddoppio con una punizione di Riise
deviata in angolo. Alla fine del primo tempo non mancano le
'tradizionali' scintille fra le due squadre, replicate piu' tardi da
Mexes e Balotelli. Altrettanto consueta e' la mossa di Mourinho che, per
rimontare, nella ripresa carica l'attacco, inserendo Sneijder e
Balotelli per Muntari e Vieira. Ancora una volta la mossa paga, perche'
il fronte offensivo si allarga. E quando al 3° la retroguardia romanista
spazza male l'area, Thiago Motta trova facilmente Eto'o, lesto nel
trafiggere Julio Sergio con un diagonale ravvicinato che vale il 150°
risultato utile casalingo per Mourinho. La Roma si rialza e al 18° Menez
impegna Julio Cesar da fuori. Ranieri leva l'acciaccato Vucinic e da'
un'altra chance a Okaka, reduce dal gol in Europa League con il Fulham.
E l'attaccante azzurrino si fa subito notare con una percussione chiusa
con un bel tiro di poco fuori. Poi, pero', con l'uscita di Menez, resta
isolato in attacco e i giallorossi si limitano a contenere. Al 34° Faty
spreca la palla match e poco dopo Balotelli potrebbe fare meglio che
sparacchiare un comodo destro. Ma va bene cosi', perche' una vittoria
sarebbe stato premio eccessivo per l'una e punizione immeritata per
l'altra squadra.