E' la partita più
attesa, più sofferta della stagione. Il confronto tra bianconeri e nerazzuri,
definito "derby d'Italia" si porta sempre dietro un bagaglio di attese e
rivincite anche extra-calcistiche. Solamente il gioco, a voler esser
pignoli, è mancato alla serata. Squadre contratte e soprattutto impegnate a
non far giocare l'avversaria, ma la tensione agonistica c'era tutta: rissa
nel finale, Mourinho espulso, Juventus in vantaggio per una punizione
inesistente, non è mancato nulla nella trama del consueto film thriller.
L'Inter esce
battuta dall'Olimpico di Torino, ma più che la sconfitta vera e propria (è
sempre prima in campionato) dovrà preoccuparsi di recuperare i suoi uomini
fondamentali (Chivu e Cambiasso, per esempio, sono spremuti come limoni), la
sua fluidità di gioco, la lucidità dimostrata nella prima parte della
stagione. Ormai sono troppe le gare opache consecutive.
La Juventus, dal
canto suo, offre una prestazione dignitosa con un Marchisio al di sopra di
una spanna da tutti gli altri. E' lui che segna il gol decisivo, ma
soprattutto è lui che fa il bello e il cattivo tempo sulla fascia sinistra
orfana dall'altra parte di Maicon e con un Zanetti che forse non è più
quello degli anni d'oro. Se poi osserviamo che nella fascia opposta Chivu
non spinge, non propone, abbiamo la chiave della partita.
Il match inizia
con la Juve che cerca di spingere e i nerazzurri che cercano di controllare
e di partire di rimessa. Fino al 20' in cui Del Piero controlla sentendo
Samuel dietro di se'. Grande intuizione del bianconero che accenna lo scatto
evidenziando platealmente che il difensore lo spinge alle sue spalle.
L'arbitro Saccani ci casca ed ordina la punizione sulla trequarti sinistra
di Julio Cesar. La storia insegna quanto avvelenate siano queste punizioni:
palla buttata in area, serie di rimpalli ma l'ultimo è quello del difensore
Lucio che spiazza Cesar insaccando nella propria rete.
Juve in vantaggio
per autorete su una punizione che non c'era: Mourinho batte le mani
all'arbitro dicendogli "bravo!": espulso. Partono i pochi
minuti dell'intera partita in cui l'Inter tira fuori l'orgoglio. Attacca la
palla, pressa e, infatti, dopo 6 minuti giunge al pareggio: Stankovic crossa
al bacio dalla destra, la difesa bianconera si dimentica di Eto'o sul
secondo palo che insacca di testa.
La partita si
trascina poi fino al secondo tempo con un paio di occasioni e un paio di
corner per l'Inter, ma nessun tiro realmente pericoloso. Fino al 13° in cui
si accende una mischia davanti a Buffon con Milito, Stankovic ed Eto'o che
non trovano l'attimo giusto per buttarla dentro e siccome "gol sbagliato -
gol subito" ripartenza veloce della Juve che lancia Marchisio che salta
Samuel e, complici un paio di rimpalli, anche Julio Cesar: 2 a 1.
Al 15° sostituito
Muntari che lascia il posto a Balotelli il quale ci prova, ma non è serata.
Questo anche per l'atmosfera che l'aspettava: bordate di fischi ogni volta
che toccava palla ed ogni tanto il motivetto che lo vorrebbe vedere passare
a miglior vita.
In ogni caso la
tensione con Mario in campo è enorme e coinvolge tutti, giocatori, pubblico,
arbitro. Piccole schermaglie fino ad una vistosa gomitata di Melo
all'attaccante: rissa in campo con Buffon che perde le staffe e vuole
malmenare Motta ed è un miracolo che non arrivino a contatto ravvicinato,
Zanetti capitano paciere per vocazione che litiga con veemenza, testate
simulate e finti feriti che rotolano in campo e così Saccani decide di
espellere Felipe Melo per doppia ammonizione. Per fortuna la partita
riprende e c'e' la mossa della disperazione, anche per sottolineare che da
tempo ripete che quel ruolo è scoperto: Mourinho mette in campo Materazzi
come centravanti, ma è tutto inutile. Al tabellino si consegna il risultato
finale, 2 a 1 per la Juventus, un possibile rigore non dato ai bianconeri e
due ancora più probabili non dati ai nerazzurri.