Un derby
d'Italia avvincente, intenso, con occasioni da gol e tante emozioni.
Alla fine ha vinto l'Inter, con merito. I nerazzurri si portano di nuovo
in testa al campionato, con 70 punti, due in più della Roma che dovrà
giocare domenica il derby con la Lazio. E martedi, per l'undici di
Mourinho, c'è la supersfida con il Barcellona per l'andata della
semifinale di Champions. Ma nonostante le previsioni pessimistiche di
molti e le preoccupazioni dei tifosi, venerdi sera la testa dei
giocatori dell'Inter è rimasta al campionato, non alla Coppa. E alla
fine questa concentrazione, tenuta per tutti e 90 i minuti della
partita, è stata decisiva. E i tre punti sono arrivati. Una partita
equilibratissima nel primo tempo, con la Juventus che schierava in
campo, a sopresa, Diego, alle spalle di Iaquinta e Del Piero. L'Inter
rispondeva col tridente: Eto'o, Milito e Pandev (Balotelli è entrato
nella ripresa). I bianconeri iniziano molto bene la gara, con ritmo e
convinzione. I primi dieci minuti sono tutti suoi. L'Inter cerca di
contenere e aspetta, svegliandosi dopo almeno un quarto d'ora buono. Ma
è solo nella seconda parte della gara che i campioni d'Italia prendono
il sopravvento, grazie anche alla superiorità numerica derivante
dall'espulsione di Sissoko al 37' del primo tempo, per doppia
ammonizione. Il gol arriva al 30' minuto della ripresa grazie a una vera
e propria prodezza di Maicon. Il brasiliano prende palla al limite
dell'area; controlla di destro e palleggia una, due volte, si aggiusta
il pallone liberandosi del disturbo di Amauri e, senza far toccare terra
alla sferra, fa centro con un tiro che si insacca alle spalle di Buffon.
E' un gol bellissimo. Neanche Maicon ci crede. Esulta battendosi il
pugno sul cuore e sulla maglia. Si tocca il petto e indica il terreno.
Sembra dire, ai suoi tifosi, io resterò qui e qui, in questo stadio,
resterà anche il tricolore. Il popolo nerazzurro è in tripudio.
L'Inter
sembra tarsformata. Ha preso fiducia e consapevolezza della propria
forza. Al 35' Balotelli, su punizione, centra l'incrocio dei pali da
circa 30 metri. Buffon guarda immobile il pallone, mentre rimbalza sul
legno e torna in campo. La Juventus però non si arrende. Vuole il pari.
Ci crede, ci spera. Al 43' punizione al limite per fallo su Chiellini.
Diego calcia il pallone, non molto forte ma indirizzato all'angolino.
Julio Cesar è attento e para. Milito sfiora il raddoppio al 45,
incespicando sul pallone a un passo dalla porta. Davanti a lui c'era
solo Buffon. Ma la stanchezza si fa sentire. Due minuti ancora e i
campioni d'Italia chiudono il conto. Eto'o sigla il raddoppio su cross
dalla sinistra di Muntari. A fine gara Zaccheroni ha recriminato molto
per l'espulsione di Sissoko, dicendo che la prima ammonizione contro il
suo giocatore era ingiusta. Nonostante l'inferiorità numerica i
bianconeri sono riusciti a chiudere bene in difesa anche se, alla lunga,
hanno pagato l'aumento del ritmo dettato dai padroni di casa. Ora, a 51
punti, la corsa al posto in Champions si fa davvero dura per i
bianconeri. Eppure la squadra vista in campo a San Siro sembrerebbe
meritarlo un passaporto per l'Europa dei campioni.