Una pirotecnica Inter scatena annichilisce il Napoli a San Siro
con una prestazione straripante per tutti i primi 45'. Bastano cinque
incredibili minuti all'Inter per zittire le critiche post-Cagliari e far
scrosciare applausi. Alla prima incursione Eto'o guadagna un angolo sul
quale Samuel svetta è lo stesso camerunense a realizzare un rocambolesco
tap-in sulla linea di porta. Neanche il tempo di metabolizzare lo
svantaggio e gli ospiti lasciano libero Maicon di prodursi in
un'incursione prepotente che trova Milito a tu per tu con De Sanctis,
trafitto per il 2 a 0. Inaspettatamente il fulmineo doppio vantaggio non
ammazza la partita, ma la rende più animata, con il Napoli che si getta
in avanti provandoci rabbiosamente in rapida sequenza con Hamsik,
Lavezzi, Bogliacino e Quagliarella, anche se l'occasione più velenosa
arriva da Maicon con una fucilata che sfiora la traversa. La reazione
partenopea è tutt'altro che un fuoco di paglia e al 17' Quagliarella
schiaccia di testa una palla che costringe Julio Cesar a intervenire con
un colpo di reni provvidenziale, mentre sul corner successivo è Maggio a
provarci in acrobazia, ma questa volta la palla finisce fuori dallo
specchio senza alcun aiuto esterno. Anche dopo queste occasioni la gara
prosegue su ritmi infuocati, gli uomini di Donadoni ballano in difesa e
così, su ribaltone di campo, pochi secondi più tardi tocca a De Sanctis
uscire a valanga e sbarrare perentoriamente la porta ad Eto'o. Alla
mezz'ora però nessun ostacolo riesce a fermare Lucio, che svetta di
testa su angolo marcando il primo gol della sua esperienza interista. Il
3 a 0 è punizione eccessiva però per i partenopei, che prima di andare
al riposo accorciano le distanze con Lavezzi, bravo a trovare il tempo
per intervenire liberamente di piatto sugli sviluppi di un calcio
d'angolo. Neanche le ultime battute del primo tempo sono banali e prima
di andare negli spogliatoi si fa in tempo ad applaudire a una bomba
dalla distanza per parte: prima Zuniga costringe Julio Cesar alla
respinta, poi Stankovic toglie la vernice al palo destro di De Sanctis.
Le due contendenti dimostrano di avere ancora fiato da spendere anche al
ritorno in campo nella ripresa, ma la lucidità non va più di pari passo
con le gambe dei ventidue in campo e il divertimento ne risente. Le
occasioni latitano ed è comunque l'Inter a farsi preferire con rapidi
fraseggi di prima, anche se la prima vera opportunità del secondo tempo
arriva solo a metà ripresa con Samuel che di sinistro cerca gloria
risolvendo una situazione confusa nell'area avversaria trovando un
attento De Sanctis a metterci la proverbiale pezza. Lo scampato pericolo
spinge Donadoni a provare il tutto per tutto inserendo Denis per
giocarsi la carta del tridente, ma da questa mossa non scaturiscono gli
effetti desiderati e i nerazzurri amministrano il doppio vantaggio con
relativo agio. Anche perché il Napoli ci prova ma non riesce a penetrare
nelle maglie difensive dei padroni di casa e l'unica possibilità di
andare a rete arriva allo scadere con Quagliarella, che sparacchia un
destro deboluccio che Julio Cesar abbraccia senza problemi.