Un errore
della difesa dell’Inter, in particolare di Santon, fa balzare la
Sampdoria in testa alla classifica con 14 punti, l’Inter ferma a 13.
Sembra che in questa fase sia proprio il campo di Genova a determinare
gli andamenti, i sussulti del campionato.
Era stato un bel primo tempo che lasciava prevedere un
pareggio. Trenta minuti a tutto gas fra Sampdoria e Inter. Più offensivi
i nerazzuri, molto impegnati i blu cerchiati a tenere alta e compatta la
difesa per evitare che i gemelli del gol, Eto’o e Milito si
avvicinassero troppo alla porta. Non ci sono state vere occasioni da gol
né da una parte né dall’altra anche se l’Inter ha tenuto l campo più e
meglio degli avversari. Merito in particolare di un Balotelli scatenato,
difficile da tenersi, tanto che viene tallonato sempre da due o tre
sampdoriani. Lo fermano, a volte, con le buone ma spesso con le cattive.
Con lui si muove Maicon che copre il campo in lungo e in largo.
Infaticabili Milito e Eto’ò che sembrano avere un motorino nelle gambe.
Duro perciò il lavoro dei difensori doriani e troppo soli Cassano autore
di qualche magia e Pazzini che, sornione, aspettava una distrazione di
Santon, difficile da superare. Alla fine aveva ragione lui, Pazzini,
perché il giovane difensore nerazzurro per un attimo si distraeva ed era
un attimo fatele per l’Inter,
Era stato il Genoa negli anticipi a bloccare sul pareggio la Juve, ora è
stata la Samp a battere la prima della classe. Uno a zero, con un gol di
rapina segnato da Pazzini che ha così punito un momento di distrazione
di Santon, ha fatto esplodere la tifoseria blucerchiata. Aveva ragione
il silenzioso Mourinho, a temere la squadra allenata da Del Neri. La
Samp da un po’ di tempo è la bestia nera dei nerazzurri. Forse il
risultato non corrisponde all’andamento dell’incontro. L’Inter ha tenuto
la palla molto di più dei liguri, ha giocato un calcio migliore, è
andata vicina al gol, ha pure segnato ma la rete è stata annullata per
un discutibile fuorigioco. Ma c’è da dire che la difesa interista non è
nuova a distrazioni, magari per troppa sicurezza. Nell’ultima parte del
secondo tempo i nerazzurri le hanno provate tutte, hanno attaccato più
con il cuore che con il cervello. La Samp ha risposto con calma,
sostenuta da un gran tifo. Mourinho pure non ha usato, forse, il
cervello quando ha cominciato a cambiare modulo, ha fatto uscire un
fortissimo Balotelli per motivi misteriosi. Intervistato ha detto che
lui è l’allenatore e non deve rendere conto a nessuno, tanto meno ai
giornalisti. Ma ai tifosi questa sconfitta non andrà giù e proprio a lui
che la addebiteranno.