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                                                     Champions League 2010/11

                                               Girone A    

                                Martedì 2 novembre: Tottenham  3  F.C. Internazionale  1

Il Tottenham è quinto in classifica con quindici punti nella Premier League inglese, appaiato al WBA e staccato di ben dieci lunghezze dal Chelsea capolista di Carlo Ancelotti. E’ da questo dato che bisogna partire per valutare la dolorosa sconfitta dell’Inter di Moratti e Benitez al White Hart Lane di Londra.

Sarà il caso di riflettere a fondo su quanto sta capitando al calcio italiano se l’Inter campione d’Europa uscente fa sembrare perfetta anche una squadra non trascendentale come il Tottenham, esattamente come è accaduto, per poi essere affondata sotto il pesante fardello di tre reti in una partita di Champions League.

Una situazione che per i club di Serie A  si sta ripetendo troppe volte, a prescindere dall’avversario di turno (ucraini, bielorussi, austriaci, svizzeri e quant’altro), per essere interpretabile come un caso isolato dovuto a una giornata storta.

Si tratta cioè di capire quanto siano stati grandi gli Spurs e quanto invece piccoli i nerazzurri, nel determinare un risultato finale che umilia a livello internazionale il Belpaese. Ancora una volta e ancora di più, vista la corazzata messa in campo.  Nel caso specifico anche l’Inter, perso il suo abile nocchiero Josè Mourinho che la teneva comunque a galla, si è dimostrata una barchetta con le vele rotte. Un natante che va a fondo al primo colpo di vento.

Inutile continuare a perdersi, in casi come questi, in vaghe disquisizioni tecniche. Come pure lasciarsi andare ad analisi della partita in senso stretto. Tra Tottenham e Inter esiste, a livello di “grande stroria del club” e di potenzialità economica, un gap megalitico che però in campo non si è visto. I ruoli sono apparsi anzi rovesciati, come era (quasi) inevitabile che fosse vista la mediocrità tecnica del nostro campionato e la deriva del sistema calcio nel suo insieme.

In Italia (nel calcio) la situazione è sempre seria ma non grave, sarà pure così, ma i tempi bui che stiamo vivendo esigerebbero di prendere una volta per tutte il toro per le corna. I problemi da cui siamo gravati a vari livelli non possono più essere elusi. Diversamente la risalita del sistema paese e del sistema calcio saranno destinati a restare per lungo tempo un’Araba Fenice.

                                                                                                                                                                                                                                                              
 
 

                                                                                                  

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