Champions League 2010/11
Ottavi di finale
Mercoledì 23 Febbraio 2011 20,45 Inter 0
Bayern Monaco 1
Probabilmente il segreto
sta tutto nel fatto che ciò che l'anno scorso sarebbe andato bene,
quest'anno va male. Co ogni probabilità le due occasionissime di
Cambiasso, sullo 0-0, sarebbero finite dritte alle spalle di Kraft. Ma
probabilmente l'anno scorso l'Inter avrebbe gestito meglio palla e
tempo. È un' altra Inter, ma è anche un altro Bayern e, nonostante la
parola più spesa alla vigilia sia stata "vendetta", non si è avuta
neanche per un attimo la sensazione che i tedeschi la cercassero con
particolare senso di rivalsa. Sono solo una squadra più completa e
consapevole,e l'Inter, per contro, lo è un pochino meno dell'anno
scorso. Certo è che nulla è andato per il verso giusto e l'unica
consolazione è che la squadra di Leonardo, quando vuole, ha mezzi e
possibilità per ribaltare qualsiasi risultatoanche se un gol subito in
casa, all'andata, non è mai un buon grimaldello per il passaggio di
turno. Rischia tanto il Bayern, a più riprese, ma ha la grande lucidità
di non accontentarsi di uno 0-0 che tutto sommato sarebbe stato il
classico risultato da sottoscrivere alla vigilia di una gara a San Siro.
Anche perché i segnali di una serata positiva arrivano chiari e forti
dai due legni colpiti da Ribery e da Robben. Infatti basta una
leggerezza, e una respinta troppo corta di Julio Cesar, per consentire a
Gomez (una sorta di figlior prodigo sul quale Van Gaal si è ravveduto
solo recentemente) di opzionare, almeno sulla carta, il passaggio ai
quarti. Nonostante questo però, i tedeschi, a Monaco, dovranno fare i
conti i propri stessi limiti perché da metà campo in giù avranno il loro
bel da fare per perfezionare meccanismi che, ad oggi, paiono tutto
sommato vulnerabili Molto meglio, ed ora l'Inter lo sa bene, dalla
metà campo in su. Il Bayern prende in mano senza timori reverenziali il
pallino del gioco e i nerazzurri si trovano ben presto troppo
schiacciata nella sua metà campo e senza soluzioni per servire davanti
l'unica punta, Eto'o, che quando può prova a fare tutto da solo pur non
essendo ancora attrezzato per i miracoli. Soprattutto perché al 20' il
direttore di gara non ritiene ci siano gli estremi per concedere il
calcio di rigore, due minuti dopo Cambiasso riceve uno splendido assist
ma sciupa con la sua conclusione e dove non ci sono colpe personali da
attribuire arriva l'ottimo Kraft a mettere una pezza. L'Inter
migliore si intravede solo col passare dei minuti. Nel primo tempo sono
in molti a sfiorare il vantaggio, da Ranocchia a Cambiasso, a Eto'o e
Maicon, Il miglior momento nerazzurro si vive nella ripresa quando
l'Inter mostra una miglior vivacità rischiando però di esporsi agli
attacchi bavaresi. I padroni del campo sono Luiz Gustavo e
Schweinsteiger . Il centrocampo dell'Inter soffre più del dovuto il loro
pressing, ma Leonardo è convinto delle proprie scelte e rivoluziona la
squadra solo quando non può più farne a meno, spinto dall'infortunio di
Ranocchia (buona la sua gara e contraddistinta anche da intraprendenza
offensiva: sua la prima vera occasione sugli sviluppi di una punizione)
che costringe il tecnico a spostare Zanetti in posizione di terzino
sinistro, con Chivu centrale, e Kharja in campo con il compito di
spingere. Sul suo tiro cross, Kraft dà l'ennesima prova di grande
freddezza e si ripeterà nel finale su Thiago Motta. Eto'o fa da solo e
sfiora il palo. Decisivi gli interventi del portiere bavarese che vince
decisamente la sfida tra i due numeri uno. Il brasiliano dell'Inter
invece ha sulla coscienza la mancata trattenuta sul tiro di Robben che,
al 90' viene respinto corto sui piedi di Gomez che con il suo gol
costringerà l'Inter a presentarsi con il coltello tra i denti
all'Allianz Arena tra due settimane.