Mercoledì 7 Dicembre 2011 20:45 Inter 1 CSKA Mosca 2
UN INSIPIDO brodino in coppa non serve a far passare il mal di
pancia accusato in campionato. Aspettando tempi migliori e un successo
che riporti un briciolo di serenita, l’Inter chiude il girone
eliminatorio di Champions con una sconfitta (indolore) in extremis (1-2)
contro il Cska di Mosca, pazzo di gioia per una qualificazione agli
ottavi arrivata quando nessuno ci credeva piu. Una gara vivacizzata dal
gioco visto in campo, ma anche dalle scaramucce fra un centinaio di
tifosi russi e la polizia all’esterno dello stadio, prima della gara.
Doveva e poteva essere l’occasione buona per scrollarsi di dosso
i fantasmi del sabato sera, e i segnali per buona parte della gara sono
stati incoraggianti: un onesta e volenterosa prestazione contro
avversari certamente piu motivati. E difatti per lunghi tratti la
partita l’ha fatta il Cska, ma va pure detto che, soprattutto nel primo
tempo, le occasioni da gol migliori le ha avute la squadra di Ranieri.
Nel bene e nel male il protagonista e stato Milito, il quale, dopo aver
sbagliato in apertura un comodissimo assist per Coutinho, ha sfiorato la
rete per due volte nel finale del primo tempo (prima impegnando il
portiere e poi tirando di poco alto) e soprattutto ha spedito sulla
traversa il comodo colpo di testa del 2-1 a pochi minuti dal termine. In
mezzo alcune buone incursioni di Nagatomo, le buone prestazioni di
Zanetti e Cambiasso e la piacevole conferma di Faraoni, sempre presente
nel vivo della manovra.
AL CONTRARIO di Coutinho, che ancora una volta ha mostrato limiti
di personalità. Il Cska nel primo tempo si è visto poco: un’incursione
del pericoloso Doumbia “stoppata” da Samuel e un tiro di Vagner Love
respinto dall’attento Castellazzi. Pirotecnico l’avvio di ripresa
(Ranieri inseriva Caldirola e Zarate), con il momentaneo vantaggio del
Cska grazie a Doumbia che sfruttava una disattenzione di Ranocchia, e
l’immediato pareggio di Cambiasso che spingeva in porta un pallone
respinto dal portiere dopo una conclusione dello stesso Ranocchia. I
nerazzurri insistevano, sfioravano il vantaggio con Milito ma venivano
puniti nel finale da Beretuzsky che sfruttava una amnesia collettiva
della difesa.