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58 e non sentirli, ovverossia infelici a 50…

Pubblicato da Emilio Vittozzi in Riflessioni · 8/2/2016 10:38:31
Tags: emiliovittozziinterclub

58 e non sentirli, ovverossia infelici a 50…

Compio 58 anni il 13 febbraio ed è con una certa naturale inquietudine che ho appreso da una ricerca dell’Istat britannica (Office for National Statistics) di stare attraversando il periodo più infelice della mia vita…
Mi spiego meglio: la ricerca ha analizzato dati raccolti su 300 mila persone per individuare i livelli di felicità, soddisfazione personale ed ansia nelle diverse fasce di età. Da essa si evidenzia che i tassi medi di soddisfazione personale sono al loro massimo tra i 16 e i 19 anni e tra i 65 e i 79; quelli, invece, di insoddisfazione sono tra i 40 e i 59 anni!
Ed ecco, quindi, che sono coinvolto in quest’ultima fascia…
Soddisfazione personale, felicità e senso di utilità sono i tre punti sui cui si è basata la ricerca, i cui risultati finali rivelano che fra i 40 e i 59 anni impariamo ad amare la Vita ma scopriamo anche il rischio di perderla.
Con la lettura di questa notizia in mente, mi sono messo a riflettere su di me…
Mi chiamo Emilio Vittozzi, nato a Napoli, da un Padre Juventino (fan di Omar Sivori) e con un Fratello (minore) Milanista (amante di Gianni Rivera).
Sempre, e sottolineo sempre, mi sono sentito Interista, fieramente Interista!
Anche quando il 25 Maggio 1967 perdeva la finale di Coppa dei Campioni con il Celtic Glasgow, per  2 a 1.
Anche quando il 3 Luglio 1977 perdeva la finale di Coppa Italia con il Milan, per  2 a 0.
Anche quando il 21 Luglio 1997 perdeva la finale di Coppa UEFA con lo Schalke 04, per  4 a 2.
Anche quando il 5 Maggio 2002 perdeva l’ultima partita con la Lazio, per 4 a 2, sfiorando uno scudetto già vinto.
Anche quando l’Inter acquistava giocatori come Caio, Sforza, Hakan Sukur,Vampeta, Dell’Anno, Domoraud, Gilberto, Pancev, Pistone, Lambert, Silvestre, Gresko, Dalmat, Georgatos, Conceicao, Farinos, Vivas, Brechet, Lamouchi, Luciano.
Perché sono sempre convinto che sono 3, e solo 3, le cose che nella vita non si possono cambiare: la Mamma (cioè la Donna che ti ha “concepito”!), i Figli (cioè i frutti del tuo “concepimento”!!), la Squadra del Cuore (cioè quella Compagine i cui colori sociali ti fanno venire la pelle d’oca, le lacrime agli occhi, un’euforia o una depressione senza limiti!!!).
Si può cambiare idea sul Partito, sul Sindacato, sul cibo, sulle preferenze sessuali, sui gusti musicali e letterari; si può cambiare lavoro, casa, auto, coniuge ma non la Squadra del Cuore!
Quotidianamente sono cresciuto a pane, latte e “Gazzetta dello Sport”, con contorno settimanale del “Guerin Sportivo” e mensile di “Inter Football Club”; ancora oggi il pane, il latte, “La Gazzetta dello Sport” e il “Guerin Sportivo” non mi mancano…
Solo “Inter Football Club” non c’è più mentre in edicola c’è “Hurrà Juventus”, “Forza Milan”, “La Roma”, “Lazialità”, “Napolissimo”, ecc. ecc….
E pensare che nel 2000 vinsi il Concorso Nazionale “Tifoso dell’Anno” indetto dalla Redazione di “Inter Football Club”…
Si, sono sempre innamorato di due colori, il nero e l’azzurro, a righe verticali!
Un “Amore “ senza prezzo, senza testa, senza coda, senza ragione, ma vero, profondo, immortale!!
Non ho tatuaggi disegnati sul corpo; anzi no: ne ho uno inciso nell’anima, nel posto più profondo della mia anima ed è un cuore nerazzurro… Un cuore dipinto con i colori del cielo e della notte; i colori dell’eterna squadra mia…

EMILIO VITTOZZI





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